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Chi sono

Sono nato a Tito (PZ) il 2 marzo 1955.

Vivo a Roma, nel quartiere Tor Pignattara, con mia moglie Lorenza Federici e Miele, un breton molto affettuoso. Abbiamo quattro figli, nati da precedenti matrimoni, che vivono sparsi tra Roma e Marsiglia: Clemente, Marta, Rocco e Francesca. Clemente e la sua compagna Valentina ci hanno fatto dono di uno stupendo nipotino, Jacopo.

Sono un formatore. Presiedo l’Accademia della Ruralità “Giuseppe Avolio”. Collaboro con riviste culturali ed enti di ricerca e formazione. Ho acquisito una lunga esperienza di direzione nelle organizzazioni di rappresentanza dell’agricoltura. Sono stato vice presidente della Confederazione italiana agricoltori (CIA) e, successivamente, ho promosso la Rete Fattorie Sociali di cui sono stato il primo presidente. Ho insegnato “ruralità contemporanea” ed “economie civili” nell’ambito del Master di I livello in Agricoltura Sociale presso l’Università degli Studi Roma Tor Vergata.

Attività istituzionali

Conseguita la maturità classica, mi sono immediatamente immerso nell’attività politica e sindacale, mostrando fin dall’inizio una particolare vocazione per i problemi delle campagne. A vent’anni sono stato eletto consigliere comunale di Tito (PZ) in una lista civica e ho  svolto la funzione di capogruppo della minoranza. Rieletto nel 1980 nella lista del Pci, sono stato capogruppo della maggioranza al Comune e consigliere della Comunità montana del Melandro. Nello stesso quinquennio ho svolto anche il mandato di consigliere provinciale di Potenza. Sono gli anni del terremoto che colpì l’Irpinia e la Basilicata e che ho vissuto in prima linea come amministratore pubblico per l’emergenza e poi per la ricostruzione.

Conclusa questa esperienza in Basilicata, mi trasferii a Roma per ricoprire nel decennio 1985-1995 la carica di consigliere d’amministrazione della Cassa per la formazione della proprietà contadina e dell’Azienda per gli interventi nel mercato agricolo (AIMA).

Da sempre attento alle politiche meridionaliste, sono stato anche membro della Consulta del CNEL per il Mezzogiorno dal 1993 al 2002. Successivamente, ho messo a frutto le mie conoscenze sulla politica agricola comune, svolgendo la funzione di coordinatore del Consiglio di Rappresentanza dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) fino al 2005.

Mi sono occupato per un lungo periodo di politiche del territorio e dell’ambiente e sono stato vice presidente dell’Associazione nazionale delle bonifiche e delle irrigazioni (ANBI) dal 1995 al 2005.

Ho maturato esperienze manageriali, rappresentando il Comune di Roma nel consiglio di amministrazione della Centrale del Latte di Roma (2005-2009) e svolgendo la funzione di vice presidente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (2006-2011).

Attività professionali

Legandomi già nel periodo degli studi liceali al mondo agricolo, fui eletto, appena ventenne, presidente dell’Alleanza provinciale dei contadini di Potenza. Nel 1977 fui tra i protagonisti delle tre giornate nazionali su “Occupazione giovanile e sviluppo dell’agricoltura” promosse dalla Costituente contadina e che si svolsero nel borgo Taccone a Irsina (MT). Nello stesso anno partecipai alla fondazione della Confcoltivatori che nel 1992 modificherà la propria denominazione in Confederazione italiana agricoltori (CIA).

Eletto presidente provinciale della Confederazione di Potenza, divento nel 1981 presidente regionale della Confcoltivatori di Basilicata ed entro a far parte della Direzione nazionale.

Nel 1984 lascio la Basilicata per svolgere a Roma l’incarico di presidente dell’Associazione nazionale coltivatori a contratto agrario. In tale veste, organizzo iniziative nazionali a Tricarico (MT) e a Grosseto di riflessione e di proposta in occasione del trentennale della riforma agraria. Inoltre, dirigo la fase conclusiva del vasto contenzioso tra mezzadri e concedenti che si era formato a seguito dell’approvazione della legge 203 del 1982 di riforma dei contratti agrari e della sentenza della Corte costituzionale del 1984 che ne aveva amputato un aspetto rilevante. Successivamente, promuovo una riflessione sulle flessibilità della contrattazione agraria, con un convegno a Ferrara, e sulle società in agricoltura, con un seminario a Rimini.

Nella seconda metà degli anni ottanta, il mio impegno prevalente si sposta sui temi delle relazioni economiche tra l’agricoltura e gli altri settori. Ricevo così l’incarico di svolgere la relazione introduttiva ad un seminario nazionale a Frattocchie (Roma) sull’organizzazione economica dell’agricoltura. Da quella riflessione nasce l’idea della Conferenza nazionale su “Agricoltura, industria, servizi: un patto tra pari per il progresso”, che si svolgerà a Roma nel 1987.

Al IV congresso della Confcoltivatori (1989) entro a far parte della presidenza nazionale della Confederazione e assumo la direzione del dipartimento economico. Tale incarico non mi distoglie dal mio impegno di studioso della ruralità che continuo a coltivare, pubblicando saggi e articoli su riviste di cultura politica ed economica. Per questa mia attitudine all’approfondimento e alla ricerca socio-economica, sono, ininterrottamente per oltre un decennio, l’estensore delle bozze di risoluzione e di ogni documento ufficiale delle assemblee congressuali e degli organi confederali. Inoltre, accompagno il presidente Giuseppe Avolio in diversi viaggi all’estero, per partecipare alle prime riunioni della Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli) in Australia, Egitto, Stati Uniti, Norvegia, Grecia.

Dal 1993 al 2002 svolgo la funzione di vice presidente nazionale della CIA. È il tempo delle innovazioni e della sostenibilità: agricoltura integrata, biotecnologie agrarie, sistemi idrici integrati, montagna, multifunzionalità, fase ambientale della bonifica, aree protette, tipicità dei prodotti. Intenso è il mio impegno di elaborazione politico-sindacale su questi temi. Inoltre, favorisco la promozione di nuovi progetti: Consorzio dei prodotti di fattoria, Scuola in fattoria, Rete dei prodotti tradizionali, Rete dei prodotti dei parchi, Turismo rurale, Associazione per la filiera bosco-legno-energia, ecc.

Concluso il mio impegno nella presidenza della CIA, la mia attenzione si sposta sempre più verso gli aspetti culturali e sociali dell’agricoltura e delle campagne. Approfondisco il tema della crisi della rappresentanza. Partecipo al dibattito sul regionalismo e affronto i problemi che nascono con la riforma del Titolo V della Costituzione. Seguo le attività di studio e di elaborazione per il riordino e la semplificazione della legislazione agricola. Mi dedico alla ricerca storica sui movimenti contadini e, in generale, sulla società civile delle campagne.

Nel 2005 lascio la CIA e fondo la Rete Fattorie Sociali collegando il mondo dell’agricoltura con quello del Terzo Settore. L’agricoltura sociale diventa così la mia passione prevalente. Promuovo percorsi formativi, attività di progettazione e di consulenza, ricerche socio-economiche, scambi culturali e collaborazioni con realtà operative di altri Paesi europei. Collaboro con l’INEA (oggi CREA), il FORMEZ e il Forum del Terzo Settore del Lazio. Seguo tutto l’iter legislativo che condurrà alla Legge 141 del 2015 che riconosce l’agricoltura sociale.

Negli ultimi anni i miei interessi si estendono alle tecnologie digitali e ai social e alle opportunità che questi offrono ai percorsi partecipativi per lo sviluppo sostenibile dei territori-comunità nelle aree metropolitane e nelle aree interne. In tale ambito, promuovo numerose iniziative culturali nel quartiere Tor Pignattara di Roma. Con UNIAT – Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio, partecipo attivamente a progetti innovativi che vanno dai “Facilitatori di Condomini di Strada” alle “Guide Civiche di Quartiere”.

In occasione delle elezioni europee del 2019, con Mario Campli abbiamo dato vita al Comitato di azione civile “Semestre Europeo Costituente” per sensibilizzare i candidati sulla necessità di riformare il Trattato sull’Unione Europea e di dotare quest’ultima di una governance democratica.

L’epidemia che ha recentemente colpito il pianeta diventa l’occasione per lanciare un nuovo progetto “Lavoro di cittadinanza per sostenere l’adattamento della società a Covid-19”. Mi ha ispirato la rilettura di un libro scritto nel 1942: “Abolire la miseria” di Ernesto Rossi. Gli interlocutori sono le comunità locali: cittadini, soggetti del Terzo Settore, Comuni, organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese.

Contatti

Alfonso Pascale
Via Gabrio Serbelloni 14
00176 – ROMA

Cell. 329 8898888

E-mail: alfonpascale@gmail.com

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